Questa serie di racconti si divide in due tronconi, per me.
Alcuni sono vibranti, appassionanti e veritieri, altri un po’ pedanti e ripetitivi.
Si inizia con il delizioso Louis Vuitton, che racconta dell’opulenza e dell’ostentazione di certi politici corrotti, che, facendo tante sceneggiate per comprare le loro cose, vengono poi pescati con le mani nella marmellata perché usano soldi pubblici per farlo. Una storia vecchia come il mondo e narrata con un gustoso umorismo.
Si prosegue con l’ardente The Stylist, la storia della passione di una notte, che non è solo quello, la prova che l’amore non si misura dal tempo con cui si è stati insieme ma dal modo in cui lo si è fatto. La passione meravigliosa che unisce i due protagonisti scalda non poco il lettore, senza scadere in banalità e sconcerie e strappa un sorriso con la lettera finale.
Non male nemmeno Beatrice, che lascia un po’ interdetti per il colpo di scena.
E a proposito di colpi di scena ho notato, che, proseguendo l’autore insista troppo su questo punto, come a voler strappare a tutti i costi una risata oppure stupire il lettore, cosa che non gli serve affatto. Sa scrivere bene, con una buona proprietà di linguaggio, passione, umorismo ma ogni tanto si perde qua e là, vi è ancora qualche ingenuità di fondo da raschiare.
Ad esempio in Al Tribeca vi sono alcune cose che infastidiscono, troppa opulenza, troppo eccesso e appunto un colpo di scena che sembra forzato.
Problema simile in Luisa e Antonio, che, per quanto bello, insiste veramente troppo sul sesso. Scritto benissimo ma non coinvolge, non quanto in The Stylist.
Appassiona molto invece La Stagista che racconta, con dovizia di particolari, la fine di un amore, da entrambi i punti di vista e lascia un’aperta porta sulla speranza, in maniera semplice e disarmante.
E veniamo al racconto più riuscito della raccolta, quello che le dà il nome, Mastr’Antria, splendido da leggere sia in siciliano che in italiano, mostra la Sicilia moderna e nel contempo racconta la guerra, con qualche brutalità inaspettata ma necessaria, perché la guerra non fa sconti anche ai prigionieri più fortunati. La Sicilia che ci viene mostrata è incandescente, vera e autentica, la si respira a pieni polmoni e ve lo dice una che è mezza siciliana.
In conclusione una serie di racconti che rivelano un giovane talento della nostra letteratura che, lo speriamo con tutto il cuore, si saprà far valere.
Grazie Silvia Azzaroli, per aver letto la raccolta “Mastr’Antria e altri racconti” e per aver espresso con schiettezza e sincerità il tuo parere di lettrice e scrittrice, che ho molto molto apprezzato. E’ davvero molto difficile nel nostro paese che chi scrive, per passione o per professione, riesca a leggere scritti di altri con il necessari distacco e con la necessaria oggettività, priva di pregiudizi o preconcetti di parte… è anche per questo che ho molto apprezzato quello che hai scritto nel leggere questi racconti.
Grazie,
andrea giostra
Prego Andrea. Sono felice che tu abbia apprezzato la mia recensione. Sei un vero talento e hai una grande umiltà, cosa molto rara. Abbiamo aperto questo sito prima di tutto per aiutare tanti giovani talenti come te, come Simona, Gigliola, Renato, come ehm me e come tanti altri… Credo sia giusto cercare di farci forza insieme, scoprendo il valore dell’altro con il giusto distacco. Creare rivalità non ha senso. E l’invidia è un sentimento sciocco, che non mi appartiene. Ti auguro veramente tutto il bene del mondo e spero di poter venire presto nell’amata Sicilia, la terra di mia mamma, a presentare il libro di Simona e mio, La memoria del futuro. Un forte abbraccio, Silvia Azzaroli